Cose da non credere by Gianpiero Dalla Zuanna & Guglielmo Weber;

Cose da non credere by Gianpiero Dalla Zuanna & Guglielmo Weber;

autore:Gianpiero Dalla Zuanna & Guglielmo Weber; [Zuanna, Gianpiero Dalla & Weber;, Guglielmo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggi Tascabili Laterza
ISBN: 9788858103753
editore: edigita
pubblicato: 2011-11-14T23:00:00+00:00


L’invecchiamento dal basso

Il caso dell’invecchiamento dal basso è invece più complesso da affrontare. Come spiega efficacemente Nicola Sartor nel volume del 2010 Invecchiamento, immigrazione, economia paesi con alto debito pubblico e con un sistema pensionistico generoso non possono permettersi di fare a meno di crescere, anche se solo per effetto di un maggior numero di lavoratori. La presenza di un adeguato flusso di nuovi lavoratori giovani è necessaria alla crescita dell’economia. Ma anche in assenza di queste considerazioni, la presenza di lavoratori giovani è necessaria a un sistema produttivo avanzato, dato che portano spesso un maggior tasso di innovazione in ambito industriale, sono più flessibili e in grado di utilizzare meglio le nuove tecnologie. Il caso del Giappone è emblematico. Il Giappone è un paese a bassa natalità, alta longevità e bassissima immigrazione. Ha un’industria ad altissimo contenuto tecnologico, ma da due decenni fa fatica a crescere, malgrado i continui stimoli di politica monetaria e fiscale. La sempre più ridotta presenza di forza lavoro giovanile è almeno in parte responsabile della mancata crescita.

La letteratura economica ha mostrato a più riprese che nei paesi ad alta crescita si creano posti di lavoro sia per i giovani, sia per gli anziani. L’entusiasmo e la flessibilità giovanile si sposano bene con la solidità e l’esperienza della forza lavoro anziana. In altre parole, la ricerca economica dimostra che il lavoro dei vecchi e il lavoro dei giovani sono complementari come fattori di produzione di una società avanzata ricca come quelle italiana ed europea. Se questo da un lato implica che il luogo comune «mandare in pensione gli anziani per fare posto ai giovani» non ha fondamento economico, dall’altro suggerisce la necessità ed opportunità di garantire un flusso di lavoratori giovani che contrastino l’eccessivo invecchiamento della forza lavoro.

Ciò premesso, quali politiche possono combattere l’invecchiamento dal basso, in particolare nel nostro paese? In generale, poiché nei paesi sviluppati un nuovo nato inizia a lavorare dopo almeno vent’anni, nel breve periodo le uniche politiche che possono funzionare agiscono su chi è già in età lavorativa: stranieri che desiderano migrare nel paese, nativi che non partecipano al mercato del lavoro. Che l’immigrazione sia una necessità per molti paesi europei è un fatto ovvio, anche se le tensioni sociali che si accompagnano a questo fenomeno possono limitare il ricorso a questo strumento. Un fatto forse meno ovvio è che il tasso di occupazione da parte della forza lavoro potrebbe essere assai superiore (specie in Italia) se si trovasse il modo di aumentare la partecipazione dei giovani anziani – come abbiamo detto sull’invecchiamento dall’alto – e delle donne. Oggi il tasso di occupazione femminile in Italia è ben sotto la soglia del 50% (mentre per gli uomini è superiore al 70%), ed è cresciuto relativamente poco negli ultimi decenni.

Nel lungo periodo, è invece necessario e opportuno mettere in atto politiche che stimolino la fecondità delle donne residenti in Italia. Il modesto incremento della natalità osservato in Italia nell’ultima decade è in una certa misura attribuibile a donne di recente immigrazione,



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